LE CASE PASSIVE

Una casa passiva si può paragonare ad un vero e proprio schermo protettivo da cui il calore non fuoriesce, questo significa temperature e calore equamente distribuito in tutte le stanze, livelli di comfort interno ineguagliabili e costanti, nessuna variazione di temperatura significativa o fastidiosi spifferi.

Nate in Svezia, le case passive sono diffuse principalmente in Germania, Austria, Olanda e altri paesi nord-europei. Anche in Italia sono ormai tante le esperienze su tutta l’area nazionale.

Queste prestazioni si ottengono solo con una progettazione molto attenta, specie nei riguardi del sole, e con l’altissima qualità costruttiva dei componenti utilizzati, denominati appunto “componenti passivi” (per esempio finestre a taglio termico, materiali isolanti, impianti per il recupero del calore) su murature perimetrali, tetto, superfici vetrate e mediante l’adozione di sistemi di ventilazione controllata a recupero energetico, grazie ai quali l’aria calda in uscita (dalla cucina, dal bagno e dal WC) viene convogliata verso uno scambiatore a flusso, dove l’aria fredda in ingresso riceverà dall´80% sino al 95% del calore. L´aria di alimentazione viene così riconvogliata verso la casa (soggiorno e camere da letto).

In una casa passiva in genere non viene utilizzato un impianto di riscaldamento tradizionale, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi, ma esiste almeno una fonte di calore fornita con sistemi “non convenzionali” (es. pannelli solari o pompa di calore). In questo modo è possibile riscaldare nuovamente “l’aria di alimentazione” necessaria per il riscaldamento o riscaldare l’acqua. I termosifoni e le superfici irradianti non sono necessari, anche se il loro utilizzo è ammesso: in tal caso possono essere di dimensioni ridotte.

Viene considerata passiva una costruzione che ha fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²a) ovvero: carico termico invernale ≤ 10 W/m²; fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15 kWh/(m²a); carico termico estivo ≤ 10 W/m²; tenuta all’aria n50 ≤ 0,6/h; fabbisogno energetico primario di energia ≤ 120 kWh/(m²a); temperatura delle superfici interne deve essere al di sopra di 17°C.

La diffusione dello standard casa-passiva può inoltre portare risultati importanti e significativi per la difesa del clima attraverso all’utilizzo razionale delle risorse energetiche fossili (Gas, petrolio, etc.) e grazie alle ridotte emissioni di CO2.

Una casa passiva, in un anno, ha bisogno in media di non più di 1,5 litri di carburante o di 1,5 m3 di gas metano (equivalenti a circa 15 kWh) per metro quadrato di superficie abitativa. Questo equivale ad un risparmio di più del 90% di energia rispetto ai consumi medi delle abitazioni attuali! Per chiarezza: oggi un edificio costruito per rispettare le norme in vigore riguardanti i consumi energetici ha bisogno, per il solo riscaldamento, di almeno 10-12 litri di carburante per metro quadrato di superficie abitativa.

I vantaggi di una casa passiva possono essere sintetizzati in: Altissimo Comfort interno; Altissima qualità dell’aria interna per tutto l’anno ed in tutti gli ambienti; Ridottissimi costi per il riscaldamento; Ottima durabilità della costruzione; Bassa dipendenza energetica; Ridottissimo impatto ambientale; Alto valore economico intrinseco.

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